Pozz pur murì / Now I can die happy
Metti insieme Robin Williams, uno dei miei attori preferiti, e “Dio Steven Spielberg” e il risultato è BANGARAAAANG HOOK, ovvero il mio film preferito!
Nel 2014 stavo partecipando a “Puglia Experience”, il workshop organizzato da Apulia Film Commission e riservato a sceneggiatori provenienti da tutto il mondo che, girando per la Puglia, avrebbero trovato ispirazione per il loro lavoro. In questa occasione conobbi lui: James Hart, l’autore e coproduttore di “Hook – Capitan Uncino”. Ci raccontò vari aneddoti, tra i quali quello che l’idea della sceneggiatura gli venne a partire dalla domanda fattagli da suo figlio (allora bambino): “E se Peter Pan fosse cresciuto?”. Nessuno, a parte un bambino, poteva essere così geniale! (nella foto James e Jake con Robin)
Ovviamente, nonostante volessi comportarmi con Hart come fossi una sua groupie, sono sempre stato professionale. Fino alla serata di “addio”. Avevo portato con me la videocassetta di Hook (sono quasi certo che non si veda più nulla su quella pellicola per quante volte l’ho vista). Quando l’ho mostrata a James ha cambiato espressione. Aveva fatto ad ognuno di noi corsisti dei regali, dei bluray. Il disco che aveva scelto per me era proprio quello di “Hook”.
Sapete cosa mi piace questo film? Il concetto di fantasia. Gira tutto lì: Peter non ricorda più di essere Pan perchè il mondo lo ha trasformato, facendolo concentrare solo sul lavoro a scapito della fantasia, ormai dimenticata, e trascurando spesso gli affetti.
La mia scena preferita è quando Peter, tornato sull’Isola che non c’è per salvare i propri figli, viene invitato dai bimbi sperduti a mangiare da ciotole vuote. Lui non ci vede nulla, si offende, ma quando comincia a credere inizia a “vedere” il cibo come tutti gli altri!
Comunque, molti anni dopo il mio incontro con Hart, decisi (con mia moglie) di scriverne un testo teatrale per bambini. Prima però ne ho parlato con James per avere la sua benedizione. In cambio, promisi di donare parte dell’incasso dello spettacolo alla The Peter Pan Children’s Fund, una fondazione che James sostiene dall’epoca di “Hook”.
Uno dei regali dati in cambio di un’offerta alla fondazione era una spada giocattolo. Ma non una semplice spada: era la spada di Pan autografata da Rufio! Quale scambio migliore?! E così, a donazione fatta, James mi fece recapitare la spada di Pan autografata e dei regali inaspettati: una copia della sceneggiatura di “Hook” e un poster del lancio del film.
Ok, confesso che, oltre a scriverlo, ho anche recitato in quello spettacolo. Prima mi sono vergognato, poi ho fatto un bel bagno di umiltà e ho interpretato lo stesso ruolo interpretato da Robin Williams. Quello che ho cercato di dare al mio personaggio e a tutta quella storia, era ciò che il film aveva dato a me: una speranza, un po’ di magia. Non vi manca la magia? Beh, penso che sul palco, durante le repliche, la magia c’era, perchè anche i colleghi attori in scena insieme a me, in quei momenti, stavano credendo davvero di volare come Trilly o di avere un uncino come il Capitano. Ma, soprattutto, stavano credendo in me e, senza la loro fiducia, non sarei mai diventato un buon Peter Pan.
Ecco, quindi, cos’è questo film per me: un intreccio di emozioni grazie alle quali, da bambino, capivo che non ero strano, che avere fantasia non era un problema e che sognare poteva far accadere i miracoli.
“Sai quel posto che sta tra il sonno e la veglia, dove ti ricordi ancora che stavi sognando? Quello è il luogo dove ti amerò per sempre…”
P.S. Sapete chi è il mio scrittore preferito? Terry Brooks (quello della saga di Shannara e di Landover). E sapete chi ha scritto il romanzo ispirato a “Hook”? La risposta è ancora Terry Brooks. Coincidenze? 🤔