“Giardino d’autunno”, della scrittrice e drammaturga argentina Diana Raznovich, soffermandosi sui dialoghi e sui personaggi, affronta in modo leggero tematiche più che attuali come la solitudine e la difficoltà nelle relazioni umane, aspetti notevolmente sottolineati dai condizionamenti dei social che spesso amplificano il vuoto esistenziale e confonde il reale con il virtuale. Gli spettatori, in uno spazio scenico essenziale, riempito da un divano, una tv, un tavolo ed alcune piante, vengono accolti da due donne, Maddalena e Rosalia, che vivono insieme e che russano, proprio sul divano, piazzate davanti ad uno schermo televisivo che propina ogni giorno l’attesa puntata della loro soap opera preferita, con protagonista il fascinoso meccanico Marcello.
Lo spettacolo, in modo frenetico, racconta delle abitudini, delle insoddisfazioni amorose ed esistenziali delle due coinquiline che organizzano la loro giornata, il loro tempo libero, tra una visita all’astrologo e l’accudire le piante della stanza, in funzione dell’attesa soap opera e delle performance del loro idolo Marcello. Le due donne un giorno decidono di rapire Marcello e lo costringono nel loro appartamento - anche minacciandolo con una pistola - a sottostare ai loro capricci, alle loro voglie fino a quando, alla fine, scoprono che anche lui non è quello che vedono in tv ed è molto al di sotto delle sue prestazioni televisive. La realtà è quindi completamente diversa dalla finzione.
FUORI STAGIONE