"Barbablù" è una fiaba molto antica, risale al 1697. Ripresa poi da Charles Perrault nel XVII secolo, racconta la storia di un uomo tanto ricco e potente, quanto brutto; così brutto che nessuna donna voleva prenderlo come marito. Tanto più che, si diceva, Barbablù era già stato sposato altre volte, ma nessuno sapeva che fine avessero fatto le sue mogli precedenti. 
La versione di Perrault aveva uno scopo pedagogico che ammoniva i lettori a non lasciarsi guidare dalla smodata curiosità, perché può soltanto metterli nei guai. 
Il Teatro dei Limoni reinventa questa fiaba in chiave grottesca, con personaggi comici. Barbablù, un omone burbero e al tempo stesso ridicolo, che organizzerà “il gioco delle coppie” per scegliere la sua amata. Un modo per raccontare questa storia in chiave più moderna e per rivalutare la figura della donna, ancora sottovalutata nel XXI secolo.